Il Parlamento europeo ha approvato una serie di proposte per alleviare la pressione doganale data dai 12 milioni di piccoli pacchi che ogni giorni arrivano in UE da vendite online da fornitore extra UE.
Oramai la possibilità di fare acquisti online è entrata a far parte delle nostre abitudini: se, da una parte, le vendite online offrono ai consumatori un livello di comodità senza precedenti, dall'altra ci presentano sfide molte significative: molti dei prodotti che arrivano nell’UE non rispettano le norme di sicurezza europee, le imprese dell’UE subiscono la concorrenza sleale e i consumatori sono esposti a pratiche manipolative. Senza dimenticare poi l'impatto ambientale, che vede i contribuenti europei chiamati a sostenere il costo crescente della gestione di un'immensa mole di rifiuti non riciclabili.
Lo scorso 9 luglio 2025, nel corso della plenaria, il Parlamento europeo ha votato a favore di una serie di proposte mirate al miglioramento della gestione del sistema con cui merci a basso costo e di qualità inferiore arrivano in Europa da negozi online extra-UE.
La risoluzione adottata, non vincolante, vede la proposizione di misure per alleviare la pressione sulle autorità doganali e di vigilanza sul mercato, che hanno difficoltà a controllare e garantire la sicurezza dei 12 milioni di pacchi di piccole dimensioni acquistati online che ogni giorno entrano nell’UE.
In particolare, i deputati propongono che si ricorra alla pratica dell'"immagazzinamento" al fine di semplificare i controlli e garantire la sicurezza dei pacchi: convincendo i venditori extra-Ue a creare magazzini all'interno dell'UE da cui effettuare le spedizioni ai clienti, si allevierebbe in modo considerevole la pressione sugli uffici doganali preposti ai controlli, che si troverebbero così a dover processare un'unica "grande spedizione" invece che "tante piccole".
In questo senso, è stata anche proposta la rimozione dell’attuale esenzione dai dazi doganali per le merci di valore inferiore a 150€, norma che fa sì che il 65% dei pacchi in ingresso nell’UE è volutamente sottostimato. Tale punto sarà difeso nei negoziati interistituzionali sulla riforma del Codice Doganale. Inoltre, il PE sostiene la proposta della Commissione di introdurre una tariffa di gestione di 2 € per ogni pacco proveniente da fuori UE, indicata nella comunicazione sull’e-commerce. Tuttavia, i deputati chiedono alla Commissione di verificare che tale importo sia proporzionato, conforme alle regole dell’OMC e non venga scaricato sui consumatori europei.
Infine, con la nuova risoluzione il Parlamento europeo propone l'utilizzo di nuove tecnologie (es: intelligenza artificiale, blockchain) per contribuire a ridurre la pressione dei controlli doganali e renderli più efficienti. Chiede anche agli stati membri di impedire ai venditori ad alto rischio di operare nelle infrastrutture critiche e nei sistemi di sicurezza alle frontiere, ad esempio per l’approvvigionamento di attrezzature di ispezione e scansione dei carichi negli aeroporti e nei porti.