“Unita nella diversità” è il motto dell’Unione europea: da circa settant’anni l’Unione assicura uno stabile periodo di pace ai paesi che ne fanno parte.
Partendo da quando era Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, la sua prima forma elaborata a partire dalla Dichiarazione Schumann pronunciata dall’allora Ministro degli Esteri francese il 9 maggio 1950 (giorno in cui ancora oggi ricorre, appunto, la Festa dell’Europa), passando per la Comunità economica europea nata dal Trattato di Roma del 1957 per arrivare, con il Trattato di Lisbona entrato in vigore il 1 gennaio 2009, all’Unione europea che conosciamo oggi, il percorso è stato complesso, ha avuto origine molti decenni fa ed è in continuo divenire. Un percorso che, oggi ancor più di ieri, non può prescindere dalla partecipazione attiva e critica degli oltre 510 milioni di abitanti dell’Unione.
L’Unione europea basa la sua azione su valori quali l’inclusione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e la non discriminazione che sono condivisi dalla sua società. Il nostro modo di vivere europeo è caratterizzato da principi quali la libertà, la dignità umana, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto e il rispetto e la promozione dei diritti umani. Tutto ciò è sancito anche nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea, a cui il Trattato di Lisbona ha dato valore giuridico.
Nel 2012 l'Unione europea ha vinto il premio Nobel per la pace per aver contribuito alla pace, alla riconciliazione, alla democrazia e alla diffusione e protezione dei diritti umani in Europa.
Oggi l’Unione europea è formata da 27 stati membri e al suo interno si parlano 24 lingue ufficiali ma il suo processo di allargamento potrebbe continuare ancora.