AI-Intelligenza artificiale

Accordo sulla prima legge europea per un’intelligenza artificiale affidabile

Venerdì 8 dicembre i deputati del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio con il Consiglio su un disegno di legge per garantire che l’intelligenza artificiale in Europa sia sicura, rispetti i diritti fondamentali e la democrazia, che promuova in contemporanea l’innovazione e lo sviluppo delle imprese, rendendo così l’Europa leader nel settore.

Si tratta della prima legislazione nel mondo che si occupa di stabilire delle norme per l’uso dell’AI per i rischi potenziali e il grande impatto nella vita dei cittadini.

Riconoscendo la potenziale minaccia ai diritti dei cittadini e alla democrazia rappresentata da alcune applicazioni dell’AI, i colegislatori hanno convenuto di vietare:

  • Sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (es. convinzioni politiche, religiose, filosofiche, orientamento sessuale, razza);
  • Raccolta non mirata di immagini facciali da Internet o filmati CCTV per creare database di riconoscimento facciale;
  • Riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle istituzioni educative;
  • Punteggio sociale basato sul comportamento sociale o sulle caratteristiche personali;
  • Sistemi di intelligenza artificiale che manipolano il comportamento umano per aggirare il loro libero arbitrio;
  • L’intelligenza artificiale utilizzata per sfruttare le vulnerabilità delle persone (a causa della loro età, disabilità, situazione sociale o economica).

Sono previste una serie di garanzie ed eccezioni limitate per l’uso dei sistemi di identificazione biometrica (RBI) da parte delle forze dell'ordine, in spazi accessibili al pubblico per scopi di contrasto,  soggetti a previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti.
Il Remote Biometric Identification (RBI post-remoto) verrebbe utilizzato rigorosamente nella ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave.

Per i sistemi di AI classificati come ad alto rischio ( salute, sicurezza, diritti fondamentali, Stato di diritto, elezioni etc.) sono stati concordati obblighi chiari, per esempio nei settori assicurativo e bancario tra i vari requisiti è inclusa una valutazione d'impatto obbligatoria sui diritti fondamentali.

Ai cittadini verrà riconosciuto il diritto di presentare reclami sui sistemi di intelligenza artificiale e ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio che incidono sui loro diritti.

Vengono inoltre stabilite barriere per i sistemi generali di intelligenza artificiale (GPAI -Global Partnership on Artificial Intelligence) che dovranno aderire ai requisiti di trasparenza come inizialmente proposto dal Parlamento. Questi includono la stesura di documentazione tecnica, il rispetto della normativa UE sul diritto d'autore e la diffusione di riepiloghi dettagliati sui contenuti utilizzati per la formazione.

Vi è comunque un'attenzione all'uso della AI da parte delle imprese e i deputati vogliono garantire che le  PMI possano sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale senza indebite pressioni da parte dei giganti del settore.

Sono state previste anche delle sanzioni per il mancato rispetto delle norme,  sanzioni che vanno da 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale a 7,5 milioni o l’1,5% del fatturato, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda.

Il testo concordato dovrà ora essere adottato formalmente sia dal Parlamento che dal Consiglio per diventare legge dell’UE. Le commissioni Mercato interno e Libertà civili del Parlamento voteranno sull’accordo in una prossima riunione.

Maggiori informazioni sulla pagina del Parlamento europeo al link Artificial Intelligence Act.

(i.g.)

 

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