I diritti della persone LGBTIQ nell'Unione europea

Approvata una risoluzione del Parlamento UE alla libera circolazione e al diritto di ricongiungimento familiare

Oggi 14 settembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione (387 voti favorevoli, 161 contrari e 123 astensioni) sul tema dei diritti delle persone LGBTIQ riconoscendo che questi cittadini dovrebbero poter esercitare pienamente i loro diritti.
Nello specifico, le famiglie arcobaleno e le coppie dello stesso sesso dovrebbero avere la stessa libertà di movimento e godere degli stessi diritti di ricongiungimento familiare degli altri.

Nell'Unione il diritto alla parità di trattamento e alla non discriminazione è un diritto fondamentale sancito dai Trattati e dalla Carta e dovrebbe essere pienamente rispettato e il rispetto dei diritti è il fondamento giuridico sui cui si poggia l’Unione europea.

È giusto che alla famiglie arcobaleno siano garantiti gli stessi diritti familiari rispetto alle famiglie formate da coppie eterosessuali e dai loro figli in tutti gli Stati membri, in particolare il diritto alla libera circolazione all'interno dell'UE e il riconoscimento reciproco della loro relazione e della genitorialità.

La presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell'Unione 2020 ha sottolineato che "se sei genitore in un paese, sei genitore in ogni paese", riferendosi alla necessità di un riconoscimento reciproco delle relazioni familiari nell'UE.

Il rispetto di questi valori in realtà in alcuni Stati dell'Unione è venuto meno (Romania, Polonia e Ungheria) e i deputati europei chiedono alla Commissione azioni nei confronti di questi paesi con varie misure UE ( procedure di infrazione, misure giudiziarie e strumenti di bilancio), ricordando che il diritto dell'Unione prevale su qualsiasi tipo di diritto nazionale, anche rispetto alle disposizioni costituzionali contrastanti.

Maggiori informazioni sulla pagina del Parlamento europeo dedicata al riconoscimento dei diritti delle persone LGBTIQ.  

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