In arrivo nuove norme europee per un turismo sostenibile
Negli ultimi anni, nelle città europee di maggior richiamo turistico, si è assistito ad un volume enorme di affitti a breve termine con le case private affittate ai turisti tramite piattaforme online.
Questo ha portato a ricadute positive sul turismo ma anche ad alcuni effetti negativi sulle comunità locali come l’aumento eccessivo dei prezzi degli affitti e la gestione dei rifiuti.
Da una ricerca statistica pubblicata su Eurostat a giugno 2023 risulta che nel 2022 le prenotazioni online di affitti brevi, tramite le 4 piattaforme principali Airbnb, Booking, Expedia Group e Tripadvisor, in Europa sono state oltre 547 milioni di pernottamenti.
Se Parigi è la meta più ambita con 13 milioni di ospiti, la città di Firenze rientra con 3,2 milioni di ospiti tra le 20 città europee che hanno registrato più pernottamenti nel 2022 e la Regione Toscana è una delle 20 regioni europee più popolari che rappresentano quasi la metà del totale dei pernottamenti .
Le città europee si trovano dunque ad affrontare le sfide di un turismo sostenibile con lo sviluppo urbano delle città e le esigenze dei suoi abitanti e in alcune città europee sono state introdotte norme locali per limitare l’accesso ai servizi di affitto a breve termine.
La Commissione europea nel 2022 ha presentato una proposta di regolamento per aumentare la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine e nel novembre 2023 il Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla proposta.
Le nuove norme prevederanno una semplificazione della registrazione online degli affitti, una maggiore sicurezza per gli utenti e soprattutto una condivisione dei dati sulle attività di accoglienza da parte delle piattaforme.
Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina del Parlamento europeo al link Affitti brevi e alla proposta di regolamento della Commissione europea.
In allegato anche il link della ricerca Eurostat.
(i.g.)