L’Unione europea ha protetto l’occupazione in pandemia

Presentata la relazione finale dello strumento SURE

SURE in inglese vuol dire “sicuro” ed è il nome dello strumento finanziario, sostenuto dalla Commissione europea che, durante il periodo della pandemia da coronavirus, ha fornito sicurezza proteggendo i posti di lavoro di molti lavoratori e imprese grazie agli ammortizzatori sociali erogati dagli Stati membri.
È stato un sostegno temporaneo per attenuare i rischi della disoccupazione in una situazione di emergenza, di cui hanno beneficiato 19 Stati su 27 tra cui l’Italia:
Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Croazia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Cechia, che ha permesso a oltre 31 milioni di lavoratori dipendenti ed autonomi e a circa 2,5 milioni di imprese di affrontare la crisi economica.

Grazie  all’assistenza finanziaria offerta con SURE, sotto forma di prestiti a condizioni favorevoli per un valore di circa 100 miliardi di euro, gli Stati membri hanno predisposto regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo e altre misure analoghe, contribuendo a proteggere i posti di lavoro. 

È stato presentato in questi giorni il rapporto finale su SURE che conferma come SURE abbia contribuito a mitigare l'impatto della pandemia nel 2020 e abbia facilitato la rapida ripresa economica nel 2021, più rapida rispetto alle crisi precedenti.
Maggiori informazioni si trovano nel comunicato stampa della Commissione europea nel link allegato.

(i.g.)

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