Pratiche commerciali sleali: norme UE sulla tutela del consumatore

Le istituzioni comunitarie rinnovano l'impegno contro le pratiche commerciali sleali per garantire la piena consapevolezza sui diritti di recesso e la conformità dei beni

In concomitanza con la stagione degli acquisti natalizi, in un contesto economico caratterizzato da una crescente digitalizzazione dei mercati, la sensibilizzazione contro le pratiche commerciali sleali e la corretta applicazione delle norme sulla restituzione dei beni non rappresentano soltanto una tutela per il singolo, ma un pilastro fondamentale e un obiettivo centrale per l'Unione europea.

Quando vengono acquistati beni e servizi in un paese qualsiasi dell'UE, sia online che in negozio, la legislazione europea protegge contro le pratiche commerciali sleali. Quando vengono pubblicizzati, venduti o forniti prodotti, le imprese sono tenute a dare una quantità sufficiente di informazioni precise per permettere all'acquirente di decidere con cognizione di causa cosa acquistare. I venditori devono fornire tutte le informazioni obbligatorie in modo "chiaro e comprensibile" e in un "linguaggio semplice e comprensibile".

Se queste informazioni non vengono fornite l'azione può essere considerata sleale e per questo è presente il diritto di presentare un reclamo e del risarcimento danni.

Le categorie principali di pratiche commerciali sleali sono 2:

1) pratiche ingannevoli: basate su un'azione (presentazione di informazioni false) o un'omissione (omissione di informazioni importanti).
2) pratiche aggressive: finalizzate a costringerti ad acquistare.

Alcune pratiche commerciali sono vietate in tutti i casi, le più frequenti sono ad esempio: offerte gratuite false, false offerte di premi e prodotti in omaggio, false dichiarazioni ecologiche o greenwashing, vantaggi "speciali" fasulli, pubblicità da parte di influencer sui social media (è obbligatorio per gli influencer che sponsorizzano prodotti chiarire che non sono semplicemente consumatori del prodotto).

In base a tali norme è presente inoltre diritto a mezzi di ricorso proporzionati ed efficaci se si è stati danneggiati da pratiche commerciali sleali come il marketing ingannevole. Spetta alle autorità nazionali del proprio paese garantire l'accesso a tali mezzi di ricorso, in particolare il risarcimento dei danni e, se del caso, la riduzione del prezzo e la risoluzione del contratto.

Inoltre, è presente sul territorio il Centro ECC-Net Italia che fa parte della rete dei Centri Europei dei Consumatori, una rete europea sostenuta dalla Commissione europea con l'incarico di informare i cittadini europei sui loro diritti quando acquistano beni e servizi all'interno del Mercato Unico e fornire loro assistenza per la risoluzione stragiudiziale delle controversie insorte con un venditore/prestatore di servizi che ha sede in un paese europeo differente dal proprio.

Per avere maggiori informazioni è possibile consultare le pagine dedicate ai link in allegato.

(t.z.)

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