Approvato il Regolamento europeo sui microchip

La nuova normativa cambierà il futuro digitale dell’Europa

I chip a semiconduttore sono un elemento centrale dell'economia digitale. Senza di essi il “digitale” non esiste. Servono per il funzionamento di tantissimi prodotti dagli smartphone, alle auto, agli elettrodomestici, ai videogiochi, alle attrezzature di diagnostica medica e alle infrastrutture essenziali nei settori energia, difesa, mobilità, dati e comunicazione.

La recente carenza di chip a livello globale ha interrotto le catene di approvvigionamento, ha causato carenze di prodotti e, in alcuni casi, ha persino costretto le fabbriche a chiudere.
L'industria e altri settori strategici quali la sanità, la difesa e l'energia si sono trovate in grosse difficoltà e hanno dovuto far fronte a interruzioni e carenze dell'approvvigionamento.

I risultati di una recente indagine sui chip, avviata dalla Commissione europea, hanno evidenziato che l'industria prevede che la domanda di chip raddoppierà entro il 2030. Inoltre l'Europa è eccessivamente dipendente dai chip prodotti all'estero, questo è divenuto ancora più evidente durante la crisi del COVID-19.

Da qui la necessità di una normativa europea sui chip per rafforzare l'ecosistema dei semiconduttori nell'UE, garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento e ridurre le dipendenze esterne dalla Cina e dagli altri paesi come Taiwan, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti.

Il 25 luglio il Consiglio dell’Unione europea ha approvato definitivamente il Chips Act, il Regolamento sui chip teso a rafforzare l'ecosistema europeo dei semiconduttori.

Questa è l'ultima tappa del processo decisionale, l'atto legislativo è adottato. Il regolamento sarà poi pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, entrerà in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione e sarà direttamente applicabile in tutta l'UE.

Il regolamento sui chip punta a creare le condizioni per :

  • sviluppare una base industriale europea nel settore dei semiconduttori,
  • attrarre investimenti,
  • promuovere la ricerca e l'innovazione e
  • preparare l'Europa a eventuali crisi future di approvvigionamento dei chip.

La normativa sui semiconduttori dovrebbe comportare di per sé ulteriori investimenti pubblici e privati per oltre 15 miliardi di euro, andando ad integrare programmi e azioni esistenti in materia di ricerca e innovazione nel settore dei semiconduttori, e il sostegno annunciato dagli Stati membri, per un totale di oltre 43 miliardi di euro di investimenti, con l'obiettivo di raddoppiare la quota del mercato mondiale di semiconduttori detenuta dall'UE, portandola dall'attuale 10% ad almeno il 20% entro il 2030.

Altre informazioni sono reperibili nell'Infografica del Consiglio al link indicato.

(i.g.)

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