La Commissione europea ha aperto un procedimento formale per accertare presunte violazioni al Digital Service Act da parte di Temu.
Lo scorso 31 ottobre la Commissione ha avviato un procedimento formale nei confronti di Temu, conosciutissima piattaforma per il commercio online. Sulla base di quanto previsto dalla legge sui servizi digitali, la Commissione europea dovrà valutare se l'azienda possa aver violato la norma in settori legati alla vendita di prodotti illegali, alla progettazione del servizio che potrebbe creare dipendenza, ai sistemi utilizzati per raccomandare gli acquisti agli utenti e all'accesso ai dati per i ricercatori.
La decisione è arrivata in seguito ad un importante lavoro di coordinamento tra le istituzioni europee e le autorità nazionali per i servizi digitali e alle analisi preliminari della relazione di valutazione dei rischi fornita da Temu alla fine di settembre 2024, alle risposte alle richieste formali di informazioni della Commissione del 28 giugno 2024 e dell'11 ottobre 2024.
Nello specifico, l'analisi andrà ad approfondire i seguenti aspetti:
- I sistemi implementati da Temu per il controllo dei prodotti venduti sulla piattaforma. Non solo per verificare la conformità alle norme UE ma anche quelli per limitare la ricomparsa di venditori disonesti allontanati in precedenza.
- I sistemi implementati dalla piattaforma per attenuare i rischi connessi alla progettazione di un servizio che crea dipendenza.
- Il rispetto della legge sui servizi digitali, in particolare per quanto riguarda l'obbligo di informazione sui principali parametri utilizzati nei sistemi di raccomandazione di Temu e di fornire agli utenti almeno un'opzione facilmente accessibile che non si basi sulla profilazione.
- Il rispetto dell'obbligo della legge sui servizi digitali di consentire ai ricercatori l'accesso ai dati pubblicamente accessibili di Temu.
L'apertura di un procedimento formale non pregiudica l'esito dello stesso: se, a seguito delle proprie indagini, la Commissione europea dovesse rilevare che i sospetti sono fondati, le carenze indicate costituirebbero delle violazioni ai sensi della legge sui servizi digitali.
Per maggiori informazioni, consultare il sito della Rappresentanza in Italia della Commissione europea in allegato.
(d.g.)