Uno strumento che mira a promuovere un consumo sostenibile aumentando la riparazione e il riutilizzo dei beni
La direttiva, adottata il 13 giugno 2024, è entrata in vigore martedì 30 luglio 2024 e mira ad incoraggiare i consumatori ad utilizzare i loro beni più lungo, contrastando lo smaltimento prematuro di beni riparabili e riutilizzabili. Si promuove quindi un consumo più sostenibile, con la riparazione dei beni sia all'interno che all'esterno della garanzia legale, in direzione della priorità della Commissione in materia di transizione verde e del Green Deal europeo.
I principali elementi della direttiva prevedono che i fabbricanti di prodotti (ad esempio frigoriferi o smartphone), soggetti ai requisiti di riparabilità previsti dal diritto dell'UE, hanno l'obbligo di riparare tali prodotti entro un termine ragionevole e a un prezzo ragionevole. Inoltre, viene vietato l'utilizzo di clausole contrattuali, tecniche hardware o software, che impediscano la riparazione dei beni, a meno che ciò non sia giustificato da fattori legittimi e oggettivi. Viene introdotto l'obbligo per i produttori di fornire l'accesso ai pezzi di ricambio a prezzi ragionevoli e di mettere a disposizione dei consumatori le informazioni sui loro servizi di riparazione in modo facilmente accessibile, ad esempio, sul proprio sito web o nel manuale di istruzioni.
La direttiva ha inoltre modificato l'attuale direttiva sulla vendita di beni, con l'introduzione della possibilità di estendere la garanzia legale qualora i consumatori scelgano di riparare il prodotto invece di sostituirlo, nell'ambito sempre della garanzia legale.
La Commissione prevede anche l'introduzione di una "Piattaforma online europea per la riparazione" nella quale i consumatori possano trovare più facilmente tutte le informazioni utili e tutti i soggetti che effettuano le riparazioni.
Gli Stati membri devono recepire la direttiva nelle norme nazionali e applicarla a decorrere dal 31 luglio 2026. Inoltre, devono adottare almeno una misura che promuova la riparazione sul loro territorio e ciò può includere misure sia finanziarie che non finanziarie come, ad esempio, campagne di informazione, buoni di riparazione oppure corsi di formazione sulle competenze in materia di riparazione.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata sul sito web, al link in allegato.
(t.z.)