Rifiuti tessili e sprechi alimentari: in vigore la nuova direttiva UE

Dal 16 ottobre 2025 è entrata in vigore la nuove direttiva europea che impegna gli stati ad azioni e obiettivi concreti nella lotta alla produzione di rifiuti tessili e sprechi alimentari.

Il 16 ottobre 2025 sono entrate in vigore le norme rivedute della direttiva quadro sui rifiuti (2025/1892) del 10 settembre 2025.

Con la direttiva l'Unione europea fa un importante passo avanti nella lotta agli sprechi tessili e alimentari: con le modifiche, infatti, si prevede una maggiore affermazione dell'economia circolare in tutta l'UE, promuovendo in particolare l'innovazione nel settore e orientandosi verso pratiche industriali e di consumo più sostenibili.

Per quanto riguarda la gestione sostenibile dei rifiuti tessili, saranno introdotte due serie principali di misure per affrontare il significativo impatto ambientale del settore tessile e dell'abbigliamento dell'UE. 

Tutti gli Stati membri, infatti, saranno tenuti a istituire un proprio regime di responsabilità estesa del produttore per i prodotti tessili e le calzature, in base al quale le tasse derivanti da tale regime saranno riscosse e utilizzate per finanziare la raccolta, il riutilizzo, il riciclaggio e lo smaltimento dei prodotti tessili. 
In aggiunta, tutti i prodotti tessili raccolti separatamente saranno a partire da ora considerati rifiuti. Ciò garantirà un'interpretazione uniforme in tutti gli Stati membri di ciò che costituisce i rifiuti rispetto ai prodotti tessili usati: gli Stati membri dovranno garantire che i prodotti tessili raccolti separatamente siano sottoposti a operazioni di cernita prima della loro possibile spedizione.

La direttiva si pone obiettivi importanti anche riguardo alla lotta agli sprechi alimentari. Entro il 2030 gli Stati membri dovranno ridurre gli sprechi alimentari del 10% nella trasformazione e nella fabbricazione e del 30% pro capite nella vendita al dettaglio e nel consumo. Tale obbligo riguarda ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie. Per conseguire tali obiettivi, gli Stati membri dovranno valutare e adattare i loro programmi di prevenzione degli sprechi alimentari. Per monitorare i progressi compiuti, la Commissione europea effettuerà un riesame completo entro il 2027.

Anche la produzione e il consumo di prodotti tessili hanno un impatto ambientale significativo: nel 2019 sono stati prodotti circa 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, di cui solo un quinto è stato raccolto separatamente per il riutilizzo o il riciclaggio. Analogamente, i dati comunicati dal 2020 e fino al 2023 hanno evidenziato livelli significativi di sprechi alimentari e finora non vi è una chiara tendenza al ribasso. La direttiva riveduta rappresenta un'opportunità unica per affrontare queste tematiche urgenti. 

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