Il Parlamento europeo propone che vengano retribuiti
I tirocini costituiscono una esperienza importante che facilita l’entrata dei giovani nel mercato del lavoro come è emerso recentemente anche da un’indagine di Eurobarometro.
Il fatto che i tirocini non siano retribuiti o lo siano in maniera insufficiente comporta una discriminazione nei confronti dei quei giovani che hanno meno possibilità economiche, le loro famiglie non sono in grado di sopportare gli oneri di un mantenimento fuori casa, tantomeno all’estero.
Il Parlamento europeo con la risoluzione "Tirocini di qualità nell'Unione europea" invita la Commissione a proporre una direttiva al fine di garantire norme minime di qualità, comprese norme sulla durata dei tirocini, l'accesso alla protezione sociale, conformemente al diritto e alle prassi nazionali, nonché una retribuzione che garantisca un tenore di vita dignitoso al fine di evitare pratiche di sfruttamento.
Tirocini di qualità sono quelli che hanno contenuti di apprendimento e condizioni di lavoro molto buone e portano di conseguenza ad alti livelli di occupabilità dei tirocinanti.
Le tipologie di tirocinio sono essenzialmente due:
1) tirocini nel libero mercato del lavoro, quelli associati a politiche attive del mercato del lavoro (PAML) e quelli che rientrano nella formazione professionale obbligatoria, per i quali si chiede un diritto alla retribuzione;
2) tirocini finalizzati al conseguimento di titoli di istruzione per i quali dovrebbe essere prevista un'adeguata compensazione.
Una retribuzione adeguata per tutti i tirocini dovrebbe coprire almeno vitto, alloggio e trasporto e la retribuzione dovrebbe tener conto anche del costo della vita di ciascun Paese europeo.
Nel testo della risoluzione il Parlamento europeo sottolinea inoltre che i tirocini di alta qualità devono essere inclusivi e accessibili a tutti, in particolare, alle persone con disabilità e a quelle provenienti da contesti vulnerabili.
Un approfondimento nella pagina del Parlamento europeo al link sotto.
(i.g.)