Transizione verde: riuso dei beni e riciclo dei rifiuti

Il Parlamento europeo propone nuove norme nel settore della riparazione dei beni e degli imballaggi

Il Parlamento europeo, riunito in questi giorni, si è espresso con chiarezza nell’ambito di due tematiche strettamente legate alla tutela dell’ambiente e all’attuazione della strategia del Green Deal, finalizzata al  raggiungimento della neutralità climatica in Europa entro il 2050.

La riparazione dei beni quali lavatrici, frigoriferi o smartphone è una tema sentito dai consumatori europei in quanto spesso questi beni vengono buttati via perché i costi di riparazione sono troppo alti e non convenienti, anche se un’alta percentuale di cittadini europei preferirebbe la riparazione.

Riparare invece di acquistare è l’indicazione che viene data nella proposta dei deputati europei perché ciò si traduce in un consumo sostenibile con riduzione dei rifiuti provenienti dai beni scartati, con minore domanda e consumo di risorse per la fabbricazione e la vendita di nuovi beni e con una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Il Parlamento propone inoltre che siano riconosciuti degli incentivi o buoni per incentivare la riparazione, perché spesso ai consumatori viene sconsigliato di far riparare un prodotto a causa dei costi elevati e della difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio, impedendone di fatto la riparazione.

Maggiori informazioni si trovano sulla pagina del Parlamento europeo: Diritto alla Riparazione

Altra tematica legata alla tutela dell’ambiente è quella degli imballaggi e dei rifiuti che essi generano.

L’obiettivo della normativa è ridurre il numero di imballaggi e dei rifiuti soprattutto per quelli in plastica, infatti vengono proposti obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica del 10% entro il 2030, del 15% entro il 2035 e del 20% entro il 2040.

La proposta vuole limitare fortemente l’uso di alcuni tipi di imballaggi come i sacchetti di plastica molto leggeri, sotto i 15 micron, a meno che necessari per motivi igienici, le confezioni monouso da toilette per gli alberghi e quel tipo di pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti.

A tutela della salute viene inoltre chiesto di vietare “per sempre” l’uso di sostanze chimiche negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

Tutti gli imballaggi dovrebbero essere riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile e va incoraggiato il riutilizzo e la possibilità di ricarica per i consumatori, per esempio nel settore della ristorazione, con la possibilità di usare il proprio contenitore.

In sintesi le priorità indicate sono :
ridurre l'inquinamento causato dalla plastica, ad es. fissando obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica;
- fissare un obiettivo di raccolta differenziata del 90% al 2029 per tutte le tipologie di imballaggi  oggetto della proposta legislativa;
vietare i PFAS negli imballaggi alimentari in carta e cartone;
- promuovere ulteriormente l’innovazione sostenibile, ad es. promuovendo la biomassa sostenibile come risorsa chiave per “defossilizzare” l’economia della plastica;
esentare le microimprese dalle misure di riutilizzo ;
- garantire che i fornitori di servizi online siano vincolati dagli stessi obblighi di responsabilità estesa del produttore dei produttori.

Maggiori informazioni si trovano sulla pagina del Parlamento europeo: Imballaggi

(i.g.)

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