Tutela dell'ambiente

Attività del Parlamento europeo con nuove norme sul ripristino della natura, contro la criminalità ambientale e contro l'esportazione dei rifiuti in plastica dell'UE

Nel periodo 26-29 febbraio il Parlamento europeo ha approvato una serie di norme che danno un segnale netto dell'azione dell'UE nella tutela dell'ambiente a tutto tondo, dove alle azioni e ai programmi dell'Unione viene affiancata un' intensa attività leglislativa. 

Si va dalle normative più severe contro i reati ambientali, alle norme che prevedono una percentuale di ripristino degli  habitat in cattive condizioni, alle norme sul divieto di esportazione delle plastiche dall'Unione verso i paesi non appartenenti all'OCSE al fine di tutelare maggiormente l'ambiente con una traccabilità del percoso dei rifiuti. 

Criminalità ambientale:  è la quarta attività criminale più grande al mondo, con un tasso di crescita compreso tra il 5% e il 7% all'anno, secondo una stima dell'Interpol e del Programma ambientale delle Nazioni Unite.
Costituisce una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata insieme al traffico di droga e armi e alla tratta di esseri umani. Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva una direttiva che sostiene la tutela penale dell’ambiente con nuove misure e sanzioni per contrastare la criminalità ambientale.

Un approfondimento nella pagina del Parlamento europeo al link Criminalità ambientale.

Ripristino della natura: oltre l'80% degli habitat europei è in cattivo stato, da qui l’esigenza di una legge sul ripristino della natura per contribuire al recupero a lungo termine della natura danneggiata nelle zone terrestri e marine dell'UE, per raggiungere gli obiettivi dell'UE in materia di clima e biodiversità ed anche di sicurezza alimentare.

La nuova legge fissa l'obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell'UE entro il 2030 e tutti gli habitat intesi come  foreste, praterie, zone umide, fiumi e  laghi etc.  La percentuale di ripristino aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.
È prevista però la  possibilità di sospendere temporaneamente le disposizioni sugli ecosistemi agricoli in circostanze eccezionali, qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell'UE.

Un approfondimento nella pagina del Parlamento europeo al link Ripristino della natura.

Rifiuti in plastica dell’Ue: le esportazioni di rifiuti dell'UE verso paesi terzi nel 2020 hanno raggiunto livelli molto alti, oltre 32 milioni di tonnellate, pari a circa il 16 % del commercio mondiale di rifiuti. Inoltre, ogni anno tra i Paesi dell'UE vengono spediti circa 67 milioni di tonnellate di rifiuti.
Da qui l’esigenza di avere norme più’ severe di controllo per le spedizioni di rifiuti verso i paesi terzi e con limitazioni verso altri paesi dell’Ue.
 All'interno dell'UE, lo scambio di informazioni e dati sulle spedizioni di rifiuti sarà digitalizzato, attraverso un hub elettronico centrale, per migliorare la comunicazione e la trasparenza. 

Un approfondimento nella pagina del Parlamento europeo al link Rifiuti in plastica nell’Ue.
 

 

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