Fondi indiretti

Fondi indiretti e politica di coesione

Questi fondi sono detti indiretti perché non gestiti direttamente dalla Commissione europea: si dicono anche "fondi a gestione concorrente" perché la Commissione delega la gestione di alcuni programmi agli Stati membri nell'ambito di accordi di gestione concorrente.

Per parlare di fondi indiretti dobbiamo parlare di politica di coesione, la politica che l’Unione attua per ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni degli Stati membri. Tale politica ha un notevole impatto in diversi settori e contribuisce al raggiungimento di molti degli obiettivi della politica UE incidendo in ambiti quali ambiente, energia, ricerca e innovazione, mercato unico, istruzione, occupazione, innestando quindi un effetto moltiplicatore positivo sull’economia europea.  

L'attuale programmazione della politica di coesione è quella 2021-2027 e la Commissione europea ha individuato in questo ambito cinque obiettivi strategici:

  • un’Europa più competitiva e intelligente, attraverso la promozione di una trasformazione economica intelligente e innovativa;
  • un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio, attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione e prevenzione dei rischi;
  • un’Europa più connessa, attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale;
  • un’Europa più sociale e inclusiva, attraverso l’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali;
  • un’Europa più vicina ai cittadini, attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali.

Il raggiungimento degli obiettivi strategici avviene attraverso l'implementazione di specifici fondi: il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo+ (FSE+), Fondo di Coesione (di cui l’Italia non è beneficiaria), Fondo per una Transizione Giusta (JTF), il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).

Ogni Regione elabora una propria strategia di programmazione regionale e la presenta alla Commissione europea, una volta avuta l’approvazione, la attua nel proprio territorio erogando i finanziamenti a cittadini, imprese e enti del terzo settore tramite l’emissione di bandi.
A questi bandi può accedere anche il singolo cittadino purché residente o domiciliato nella Regione di riferimento.

La Regione Toscana attua la politica regionale europea attraverso i suoi Programmi approvati. Il percorso di concertazione e confronto con il territorio per l’elaborazione dei Programmi operativi regionali per l'utilizzo dei fondi europei della programmazione UE 2021-2027 è stato avviato dalla Regione Toscana con l’approvazione del Quadro strategico regionale per il ciclo di programmazione comunitaria 2021-2027.
Maggiori informazioni si trovano nel link della Regione Toscana 
Fondi europei Fesr e Fse+ in Toscana.

La Regione Toscana ha inoltre fatto partire nel 2011 il progetto Giovani Sì per l’autonomia dei giovani fino ai 40 anni.
Il progetto è finanziato con risorse regionali, nazionali ed europee (programmazione 2021-2027 dei fondi FSE+, FESR e FEASR).
È un sistema strutturato in 4 aree di opportunità: Studio e mi formo, Lavoro, Faccio impresa, Partecipo.

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